2013-11-20
Un premio al cambiamento
Pubblichiamo l'articolo di Cesare Coppari

La Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Udine premia Samuele Giacometti "per il significativo e innovativo percorso aziendale intrapreso" con SaDiLegno.(Video)

Tra i 45 destinatari del riconoscimento camerale il Metodo nato dall'esperienza progettuale e realizzativa della Casa di Legno Ecosostenibile, alla base di 12-to-Many il progetto della prima filiera foresta legno d'Italia cofinanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e patrocinato dall'INEA, dalla Comunità Montana della Carnia e dal PEFC Italia.
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Udine. C'erano la Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, il Presidente della Camera di Commercio di Udine e padrone di casa, Giovanni Da Pozzo, l'ingegnere manager e saggista Roger Abravanel, ospite d'onore, così come Dante Spinotti, Alessandro Variola e l'azienda Stroili Oro, destinatari delle Targhe dell'Eccellenza rispettivamente per l'arte, la ricerca e l'economia. Ma lui si è salito sul palco del gremitissimo Teatro Nuovo Giovanni da Udine per ritirare il premio Friuli Future Forum con il legno-sfrido 661-2. È da anni che Samuele Giacometti viaggia con l'ultimo superstite dei già scarsi scarti della lavorazione delle 43 legno-pianta che i boschi della Val Pesarina gli hanno generosamente concesso per la costruzione della Casa di Legno Ecosostenibile di Sostasio di Prato Carnico, dove dal 2010 vive con la moglie Sarah e i figli Diego, Diana e Pablo. Perché in quel pezzo di legno è tracciato proprio il significativo ed innovativo percorso aziendale che, a distanza di un anno dalla fondazione della sua impresa SaDiLegno®, la Cciaa (Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura) di Udine ha ritenuto meritevole di una delle 45 onorificenze con cui lunedì 18 novembre scorso ha insignito lavoratori, creatori d'impresa, imprenditori, realtà economiche e personalità distintesi per impegno, dedizione, risultati e coraggio pur in un periodo di crisi come l'attuale.
Un'esperienza progettuale e realizzativa, quella dell'ingegnere d'origine marchigiana folgorato dai boschi della Val Pesarina raggiunta per lavoro nel 2005, narrata in prima persona in "Come ho costruito la mia casa di legno" (Compagnia delle Foreste 2011) e formalizzata in una metodologia scientifica incentrata sulla tracciabilità della filiera di trasformazione del legno da bosco a casa compresa in un anello con raggio di 12 km. Presentato dal PEFC International in Brasile nell'ambito di RIO+20, il Metodo SaDiLegno è oggi alla base di 12-to-Many, l'innovativo progetto della prima rete di imprese della filiera foresta legno in Alta Carnia cofinanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e patrocinato dall'INEA, dalla Comunità Montana della Carnia e dal PEFC Italia, che vi vedono la via privilegiata per la rinascita del legno italiano, il veicolo irrinunciabile alla costruzione di un futuro realmente sostenibile per l'ambiente, l'economia e la società.
Si comprende allora perché la Cciaa abbia visto nell'avventura imprenditoriale di Samuele Giacometti una realizzazione del concetto dell'"Essere nuovi" posto a titolo della 60^ Premiazione del Lavoro e del Progresso economico, e che richiama anche la rassegna Friuli Future Forum in svolgimento per tutto novembre a Udine. Ma si comprende anche perché lo stesso ideatore di SaDiLegno abbia nelle scorse settimane dedicato la home page del proprio web site ( www.sadilegno.it ) al conto alla rovescia dei giorni mancanti all'iniziativa camerale, definita un grande evento. Anche a rischio dell'iperbolica autocelebrazione, si trattava di porre l'enfasi sulla promessa di cambiamento che il riconoscimento tributato a SaDiLegno presuppone. Per la prima volta, un dialogo virtuoso tra pubblico e privato e il progetto della foresta legno dell'Alta Carnia pare possibile, annunciando l'incontro e la nascita di importanti sinergie nella valorizzazione delle materie prime e delle risorse umane locali nella produzione di oggetti di altissima qualità.
Nel Metodo SaDiLegno c'è più dell'impegno, della dedizione e del coraggio di un imprenditore che ha scommesso tutto sulla ricchezza ambientale e operativa di una terra non sua, e che ha contribuito a far conoscere nel mondo. C'è la concreta possibilità di realizzare le prospettive di lavoro indispensabili ad assicurare un futuro ai nostri figli auspicate in aperura dell'evento udinese dal vicesindaco di Udine Agostino Maioe del Presidente della Provincia Pietro Fontanin; c'è la risposta alla necessità di formare nuove reti fra enti basate sulla razionalizzazione e sulla valorizzazione delle competenze di ciascuno evidenziata dal presidente camerale Giovanni Da Pozzo; c'è l'occasione di crescere e migliorare attraverso il merito e il rispetto delle regole evocata da Abravanel; c'è il coinvolgimento di ciascuno alla coraggiosa riforma di una intera Regione reclamato dalla presidente regionale Serracchiani.
Solo il tempo dirà se questa volontà istituzionale di mettersi in prima fila nell'aiutare a rendere operativo un metodo e delle procedure già definite e certificate dalla comunità degli esperti avrà un seguito o se sarà invece destinata a rimanere nel limbo del flatus vocis, nel popolatissimo cimitero delle buone intenzioni. Ma ora sappiamo tutti che tocca a noi, e non ai posteri, una sentenza tanto ardua quanto obbligata.
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